Alcune volte la musica prende il sopravvento sulla ragione e talvolta capita di amare una band senza potersi spiegare il motivo. E' il caso dei Krokus, band per la quale ho senpre avuto un debole. Il combo svizzero non può certo essere considerato di fondamentale importanza per l'evoluzione hard'n'heavy eppure molte loro songs restano a mio avviso memorabili. Le riviste specializzate li hanno sempre derisi, considerandoli nient’altro che dei cloni degli Ac/Dc, senza un briciolo di originalità o di talento. Quando poi i nostri hanno commercializzato il loro sound nella speranza di conquistare le platee americane si sono giocati anche quel poco di credibilità che si erano faticosamente conquistati in Europa. Peccato, perché albums come “Metal Rendez-vous”, “Hardware” o “Headhunter” sono autentiche bombe di heavy rock’n’roll, poco originali ma capaci di smuovere anche il più sedentario dei rockers. Oggi, che il mercato discografico ci propina tutti i giorni centinaia di gruppi cloni, i Krokus devono assolutamente essere rivalutati. Loro hanno dichiaratamente abbracciato la dimensione di fun-band, senza spacciarsi come il migliore gruppo del pianeta e senza mai trasmettere messaggi impegnati. I Krokus continuano a profondere adrenalina al fine di mettere a ferro e fuoco le nottate di tutte le persone che vedono ancora il rock come una sana forma di divertimento. Chi vuole ascoltare virtuosismi o testi pseudo-intellettuali è pregato di lasciare perdere mentre se avevte bisogno di una scarica di sano rock’n’roll ad alto voltaggio, con i Krokus troverete pane per i vostri denti. L'avventura dei nostri parte nel 1974 da Solothurn, un paese della Svizzera centrale...

Realizzato da Andrea Zazzarini.

Scalcinati, arroganti, geniali: tutto questo sono i Dictators, uno dei gruppi (insieme a Stooges, Ramones e New York Dolls) che hanno maggiormente influenzato, musicalmente e soprattutto a livello attitudinale, il movimento punk inglese. Provenienti da New York, i Dictators si formano nel 1974 grazie al bassista e tastierista Andy Shernoff, leader e principale compositore della band. Accanto a lui vengono chiamati i chitarristi Ross "The Boss" Funichello (solista) e Scott "top ten" Kempner (ritmica), il batterista Stu Boy King e il frontman Handsome Dick Manitoba (vero nome Richard Blum), tutti provenienti dal Bronx e tutti privi, ad eccezione di Ross The Boss, di qualsiasi esperienza musicale. Manitoba in particolare presenta un passato piuttosto burrascoso come ex teppista ed ex lottatore di wrestling! La loro musica è un mix di rock'n'roll proto-punk alla Stooges e melodia pop, il tutto condito con testi ironici e dissacratori. Dick Manitoba ha una voce sguaiata, monocorde, è un pessimo cantante ma allo stesso tempo è un personaggio carismatico ed un grandissimo animale da palcoscenico. Dopo aver messo a ferro e fuoco buona parte dei locali della zona di New York, tra cui i mitici CBGB'S e Max's Kansas City, i Dictators vengono notati dal duo Pearlman-Krugman, già produttori dei fondamentali Blue Oyster Cult. Il risultato di questo incontro è un buon deal con la Epic...

Realizzato da Andrea Zazzarini.