TUESDAE By MARK MAZZANTI
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TUESDAE By MARK MAZZANTI
TUESDAE By IAN SCOTT
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TUESDAE By MARK MAZZANTI
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Allora Exploders, se questa non è una bomba, allora davvero non ci siamo! Ma non è solo una bambolona bionda tutta curve, difatti, come nella migliore tradizione delle nostre rock girls, anche lei ha molto da dire, e come le altre è una donna molto caparbia che sa quello che vuole, anche perché mossa da una storia personale molto toccante. Leggete, leggete, e non vergognatevi se tra una bava e l'altra ci scappa anche qualche lacrimuccia. Ecco a voi Tuesdae direttamente dal mondo targato Vexy Strut, una band che spacca!

Ciao Tuesdae e benvenuta nella nostra Rock Girls Section! Cominciamo subito a parlare delle tue esperienze: leggendo la tua biografia online sono rimasta molto colpita dalla lunga gavetta che hai fatto sin dalla più tenera età. Eri un piccolo prodigio! Raccontaci di te, di chi era Tuesdae da bambina, di cosa sognava, di cosa invece aveva paura e cosa voleva diventare da grande…
Sono cresciuta in una fattoria sulle Catskill Mountains dello stato di New York. Eravamo molto poveri e io e i miei fratelli siamo stati educati con una forte etica del lavoro sin da quando eravamo molto piccoli. Mi ricordo ancora la prima volta che dissi a mia madre che volevo diventare una showgirl e andare a vivere a New York City. Avevo cinque anni. In quello stesso periodo i miei divorziarono. Mio padre si risposò ed ebbe tre figli dalla mia matrigna, così si può dire che sia venuta su in una famiglia allargata che contava ben sette marmocchi. Dopo un po' mia madre fu costretta a lasciare la fattoria e io la seguii con i miei tre fratelli. Era costretta a lavorare duramente come infermiera in un paesino nei pressi della fattoria per pagare l'affitto di casa. All'età di dieci anni ho cominciato a lavorare facendo pulizie nelle case, e i soldi che guadagnavo servivano sia per comprarci da mangiare sia per pagare le mie lezioni di ballo. Mia madre aveva intuito che avevo del talento per essere così piccola. Soprattutto aveva capito che avevo delle ottime possibilità come cantante per via della mia voce. Così cominciò ad accompagnarmi a tutte le audizioni teatrali della zona. La prima volta che sono entrata a fare parte del cast di un'opera avevo dieci anni. Credo che mi avessero pagato 20 dollari per quello spettacolo e io ne ero così entusiasta! Ho provato a darli a mia madre, ma lei li ha rifiutati dicendomi di conservarli come porta fortuna. Li ho ancora.

Fammi capire: per un po' sei venuta a vivere in Europa e precisamente a Montecarlo, dove hai cantato nei più esclusivi locali, tra cui il Bravo Bar, e hai perfino conosciuto il principe Alberto di Monaco, ma poi sei ripartita per gli States per seguire lezioni di teoria musicale in un prestigioso conservatorio di Manhattan. Perché hai deciso di abbandonare lo stile di vita che avevi cominciato a tenere a Montecarlo? Com'è stata quell' esperienza? E poi ti sei trovata a tuo agio nella scuola di Manhattan?
Vivere a Montecarlo era come essere calati in una realtà da sogno, ma prima o poi ti devi svegliare, o no? Guarda, cantavo nei locali fino al sorgere del sole e non ero mai stanca. Ero così ingenua e felice, non ero mai ubriaca (al massimo bevevo qualche Shirley Temple) e flirtavo col principe Alberto. Era tutto così puro e dolce. Ma ho deciso di lasciare quel posto proprio perché era tutto così dannatamente perfetto. Non mi sento a mio agio se non mi trovo nei guai! E così sono tornata a New York e mi sono iscritta a questa scuola di musica. E lì sono cominciati i problemi. Il conservatorio era il posto ideale per sviluppare la mia autodisciplina e per imparare la tecnica musicale, infatti uso sempre le tecniche vocali che ho appreso anche nei miei concerti rock n' roll. Ma era un periodo in cui ero così a pezzi e avevo persino cominciato ad avere difficoltà a mangiare, che non avevo proprio voglia di obbedire alle regole, di stare a sentire qualcuno che mi dicesse come comportarmi e cosa fare. Così, appena preso il diploma ho subito iniziato a produrre i miei spettacoli di cabaret, tramite i quali mantenevo il totale controllo del mio talento.

Ci puoi descrivere in cosa consistono i tuoi cabaret shows? Che tipo di abbigliamento indossi e cosa caratterizza le scenografie quando ti esibisci?
I miei shows, anche quelli di cabaret, sono sempre basati sul rock n' roll. Per esempio mi piace eseguire un'originalissima versione bossa nova lounge di "Welcome To The Jungle" dei Guns n' Roses. I costumi invece sono sempre ispirati ai mitici anni '20, in piena belle époque, un periodo che mi affascina da sempre. Il palco del teatro mi fa sentire a casa, mi ci sono sempre sentita a mio agio. Ho trascorso così tanti anni on stage che per me è difficile terminare la mia performance una volta spente le luci. Poche persone mi conoscono davvero, anche perché la persona teatrale prende il sopravvento. Sto ancora lavorando per superare questa fase.

Tuesdae, so che hai vinto il premio come "Best Cabaret" del "New York Magazine" quando avevi diciott'anni e che hai fatto spettacoli per due anni al "Windows On The World" del World Trade Center. Quali sono stati i momenti migliori e quelli peggiori di quel periodo della tua vita?
I momenti migliori e peggiori si equivalgono: se non avessi faticato tanto per riuscire a cavarmela adesso non sarei così sicura di me e così ottimista sul mio futuro.

E' vero che il tuo "The Stereo Show" è stato l'ultimo evento ospitato nel World Trade Center prima della tragedia dell'11 settembre? Credo che quell' esperienza sia stata molto particolare per te, specie considerando quello che è accaduto dopo. Cosa ti senti di dire sull'attacco alle Twin Towers e sulle decisioni in politica estera di Bush?
Ho lasciato il World Trade Center alle 2:00 di mattina dell' 11 settembre. Qualche ora dopo le torri sono state abbattute. E' stato tremendo. E pensare che era cominciata come una bella giornata di sole con il cielo limpido. Ma l'odore dei corpi bruciati e la polvere delle torri crollate sono rimasti nell'aria per mesi. Per sette notti di fila ho fatto incubi tremendi in cui Bin Laden mi costringeva a fare sesso anale con lui. Lo so che può sembrare assurdo ma è vero! Per quanto riguarda il presidente Bush, avrà ancora il mio voto alle prossime elezioni. Aveva vinto grazie alla volontà del Paese, è stato il presidente eletto con più voti popolari della storia degli Stati Uniti. La maggior parte degli americani sa che è un gran presidente. E' un cowboy, ed è quello di cui l'America ha bisogno in questo momento.

Sai, leggendo la tua biografia su internet, devo ammettere che sei un tipino bello tosto, perché hai mostrato di essere molto forte anche durante momenti davvero difficili. Forse è il caso di far sapere anche ai nostri lettori di cosa sei stata capace per tirarti fuori dai guai, mettendoli a conoscenza del modo assolutamente interessante e innovativo di stare dietro una consolle da te inventato e brevettato:
Ho la pellaccia dura grazie Dio! Però ho patito fisicamente i momenti in cui mi sono ritrovata a dover sopravvivere con niente o quasi in tasca, ma non ho mai mollato. Quando vivevo a New York City avevo un disperato bisogno di soldi, e così ho imparato a fare la DJ. Ma non era abbastanza, così ho inventato un trucchetto che mi rendesse unica nel mio genere: me ne stavo dietro la consolle a mettere dischi in topless. Qualche anno dopo, la rivista "Playboy" ha reputato interessante la mia iniziativa di fare la DJ in topless come lucrative business, ma io ho abbandonato quell'attività appena si sono formati i Vexy Strut. Non era quello il mio obiettivo, ma mi è servito per attirare l'attenzione dei media sulle mie capacità di cantante e compositrice. Vi ho mostrato le tette, e allora? Ho ottenuto quello che volevo!

Ma tu sei anche una cantante di talento con una voce fantastica: che ci dici dei tuoi Vexy Strut? Quando è iniziata questa nuova avventura? Come descriveresti il rapporto che si è instaurato con i componenti della band?
Guarda, è un pezzo che scrivo canzoni, e per questo ho deciso di abbandonare l'opera per inseguire il sogno del rock n' roll. Per un po' mi sono reinventata come DJ. Ma appena mi sono trasferita a Los Angeles due anni fa, ho subito cominciato a cercare musicisti per creare una band, e avevo già licenziato due chitarristi solisti! Adesso con i ragazzi della band siamo come una famiglia. Sono molto affezionata al batterista, Casey Wood, e al bassista JK Famous. Sono stati con me sin dall'inizio. E' come avere tre fidanzati contemporaneamente, tranne per il piccolo dettaglio che non vado a letto con loro. Io sono la creatrice, la leader e la manager della band, e posso garantirti che è abbastanza stressante. Devo darmi da fare a trovare al più presto un brillante manager che ci aiuti a sfondare definitivamente!

Molti giornali parlano di te come una nascente rockstar. Da parte tua vanti già un'apparizione sul numero di aprile 2004 di "Playboy" come una delle "Top Seven Female DJs in the World." Come reagisci all'attenzione che i media stanno cominciando a creare attorno a te? Sei pronta a conquistare il mondo con la tua spiccata personalità?
Certo! Continuate così, bastardi!

Cosa ne pensi di parlare un po' ai nostri Exploders del vostro sound e di come nascono le vostre canzoni?
I Vexy Strut hanno già un suono molto personale e definito. Pensa che quest'esperienza è qualcosa di completamente nuovo per me, visto che come band esistiamo da soli sei mesi. Eppure già la gente sente che lasciamo un nostro marchio particolare anche nelle covers che facciamo. Concordo con quelli che ci paragonano ai Guns'n'Roses nello stile dei pezzi, anche se io aggiungerei che c'è anche qualcosa dei Runaways. Come potrai immaginare è poco tempo che stiamo scrivendo e componendo pezzi esclusivamente nostri. Al momento il songwriting funziona così: io porto le idee di base a JK e a Tommy (il chitarrista). Loro ci aggiungono alcuni riffs, e poi io cerco di crearci su le strofe e la melodia. I testi sono una parte fondamentale e vitale per una song e non lascerei la responsabilità di scriverli a nessun altro. Quindi sono io che mi occupo delle parole e delle melodie delle canzoni. Ognuna è un capitolo della mia vita. Le canzoni sono l'unico passaporto per il mio mondo.

A quale song dei Vexy Strut ti senti più legata per qualche ragione? E quali canzoni di altri artisti vorresti assolutamente riproporre in tue covers?
In questo momento la mia "New York City" è molto speciale per me. Ho vissuto momenti molto difficili in quella città e non so ancora nemmeno come abbia potuto tirare avanti o come abbia fatto a sopravvivere nelle condizioni in cui versavo. Ho scritto in quel pezzo che New York è come una notte insonne che sarebbe dovuta durare ancora. Questa frase penso renda bene l'idea. Per quanto riguarda le covers, con i Vexy Strut rifaccio "Barracuda" degli Heart. L'adoriamo! Ann Wilson è una mia grande fonte di ispirazione!

Qual è secondo te la migliore definizione di Tuesdae che sia mai stata scritta? Che ne pensi per esempio di quella che ti descrive come un misto di Axl Rose e Sebastian Bach? Che ne pensi di questi leggendari rockers? Chi dei due sceglieresti per un duetto on stage?
E' davvero fantastico sentirsi paragonata a questi due grandi personaggi, soprattutto se consideri che sono una donna. Ho già incontrato Sebastian al Viper Room. Mi ha baciata e questo ha infastidito alquanto il mio boyfriend! Accidenti gli Skid Row! Caspita! Comunque un altro mio grande sogno di sempre è riuscire a incontrare Axl Rose. E' lui il motivo per cui ho scelto di lasciare l'opera per il rock n' roll. Volevo essere come lui. Un duetto dici? Ridatemi l'Axl del 1986 e vi faremo vedere!

Chi è o chi è stato secondo te l'uomo più affascinante dello show-biz?
Elvis Presley, e poi subito dopo Rick Springfield.

Adesso dicci un po' del miglior film che hai mi visto, del libro più recente che hai letto, del miglior album che tu abbia mai ascoltato e del più grande concerto a cui hai assistito:
Miglior film: "Sunset Boulevard" con Gloria Swanson. Ultimo libro: In realtà, l'unico libro che ho letto di recente è stato "All You Need To Know About The Music Business" di Donald S. Passman. Miglior album: "Appetite For Destruction" dei Guns n' Roses! Miglior concerto: Jerry Lee Lewis.

La cosa più pazza o più pericolosa che hai fatto nella tua vita.
Guarda io stessa sono sorpresa di essere ancora viva. Davvero. Stai fuori una sola notte con me e capirai subito quello che voglio dire.

Qual è il posto più assurdo dove ti è capitato di fare l'amore?
Per la verità adoro fare l'amore nella mia camera da letto. Le cose strambe non fanno proprio per me.

Basta ora con le domande sciocche. Concentriamoci su qualcosa di più serio o se vuoi più intimo. C'è ancora un sogno che vorresti vedere realizzato? Possiamo sapere quale?
Voglio solo la completa felicità.

Aggiungi un commento accanto ai seguenti nomi:
Doro Pesch (Warlock): Potrebbe picchiarmi per quello che sto per dire! Ho appena ascoltato alcuni suoi mp3 e non mi colpisce molto. I pezzi sembrano tutti uguali e la sua voce tende ad appiattirsi mentre tiene le note. Pensa che non ne avevo mai sentito parlare prima della tua domanda. Ma sono contenta di essere andata a cercarla su internet. Probabilmente si arrabbierà per questo, ma sarebbe divertente.
Lita Ford: Mi piace "Kiss Me Deadly", la canto sempre al karaoke!
Marianne Faithfull: Groupie.
Joni Mitchell: Noiosa.
Patty Smith: Paura!
Janis Joplin: Non ci sono parole, grandissima!
PJ Harvey: Particolare, ma forte!
Nina Simone: Non la conosco.

Grazie mille Tuesdae e continua così! Eccoti uno spazietto per concludere come meglio credi l'intervista e dire quello che vuoi ai nostri Exploders!
Se vuoi davvero qualcosa la puoi ottenere!

Intervista realizzata e tradotta da Margherita Realmonte
Fotografie di Ian Scott e Mark Mazzanti (http://www.markmazzanti.com)