The Pocket Rockets Official Website
The Pocket Rockets Rocket Ride Cover
Artist: The Pocket Rockets
Location: Genova, Italy
Line-up:

Alex (vocals), Craig Coffey (guitar), The Dude (guitar), Jo (bass), Peter (drums)

Album: Rocket Ride
Label & Pubblication Year: Atom Tan Records, 2004
Tracklist: Tears / Midsummer's Day Dreams / Trash Queen / Love And Decadence / Winner Or Loser? / Groovy Guru Gangster Girl / So Lonely / Not The Girl Next Door / Nobody Loves You Like I Do / Look In The Mirror
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Accolgo con infinita gioia la versione definitiva di Rocket Ride, full-lenght dei nostrani Pocket Rockets, del quale avevo avuto la possibilità di ascoltare la advance version circa un anno fa. Ed ora so bene che la domanda sorge spontanea. Come mai è intercorso così tanto tempo dall'uscita dell'advance al prodotto finale? Bhe semplice, il tutto potrebbe essere legato esclusivamente alle doti di autocritica, umiltà e professionalità del gruppo Ligure, qualità che fanno la differenza fra grandi e minuscoli artisti e che purtroppo sembrano essere sempre meno radicate nella crocchia musicale odierna. Queste sono le esatte parole che avevo usato per recensire l'advance di Rocket Ride, rivolgendo al prodotto questa sola critica: "l'unica vera perplessità lasciatami da questa pre-release è esclusivamente legata all'aspetto della produzione. Quest'ultima appare un po' troppo "fredda" ed incapace di offrire ad alcune caratteristiche del marchio Pocket Rockets un'enfasi che avrebbe permesso a "Rocket Ride" di risultare maggiormente diretto. Se la versione ufficiale del dischetto in questione manterrà queste caratteristiche probabilmente non sarà apprezzata da coloro che amano la regola helter skelter ma se sapete apprezzare qualità, originalità e doti tecniche allora Rocket Ride merita, già da adesso, ed indiscutibilmente, di entrare a pieno titolo nella vostra discoteca personale". Ora ho la possibilità di ascoltare le stesse tracks di allora, ma Jo e soci hanno dato il ricostituente al lato produzione e ciò che ne esce è semplicemente un prodotto che ha le carte in regola per sfondare a livello internazionale. Si è infatti trovato il giusto bilaciamento fra qualità e potenza; fra un risultato di classe che non snatura l'originale proposta dei nostri e la capacità di ogni singolo strumento di colpire per il verso giusto e risultare il più possibile "straight in the face". Così non posso che complimentarmi con la band per avere trovato la forza di tornare sui propri passi per poi rispuntare inaspettatamente più forte di prima. Non parlerei di una vera e propria scena Ligure, ma attualmente Starry Eyes e The Pocket Rockets sono due delle più fulgide realtà italiane; due proposte musicali differenti ma anche per certi versi combacianti. Due bands che hanno navigato nell'inferno, hanno ritrovato la forza per mettersi ancora in corsa, sono ricadute, si sono alzate, sono passate insomma in un tritacarne che si chiama vita, ma non si sono mai lasciate schiacciare. Due bands che probabilmente contribuiranno con i loro albums a dare una maggiore credibilità al rock italiano nel mondo intero. Si narra di molti artisti famosi apparsi dal nulla ma dimenticati in una frazione di secondo. Spopolavano o si illudevano di farlo mai poi in un sol colpo le stelle si sono trasformate in stalle. Questa è la realtà, anche espressa da un cult movie come "Velvet Goldmine" se vogliamo, una legge che io esprimo come "No Pain, No Gain" (niente dolore, niente guadagno", n.d.r). I The Pocket Rockets probabilmente condividono con me questa visione della vita e alla fine tutto il sudore e gli affanni sono culminati in un lavoro di livello assoluto. Canzoni perfette (vi rimando alla precedente recensione per una lettura più approfondita, tramite l'apposito link inserito accanto alla voce "Related Articles") e produzione pefetta: leggasi top album! Forse, la fortuna non è ancora tutta dalla parte dei The Pocket Rockets, infatti la line-up che registrò questo lavoro è stata ancora una volta rivoluzionata: il singer Alex, ha piantato in asso la band come già fatto in precedenza, ed anche il chitarrista The Dude, trasferitosi da Torino a Milano, ha preferito gettare la spugna. Il sostituto di entrambi è Fabio, ex cantante degli epic-metallers Death or Glory (già fuori con un album su Northwind Records) e dei thrashers Sin. Intanto Craig e Jo hanno fondato la propria etichetta personale, la Atom Tan Records, e la band è entrata nell'orbita Bomp Records e potrà così avvalersi, a livello di promozione e di distribuzione, del know-how dell'etichetta stessa, in quello ribattezzato "The Bomp Network", creatura dello stesso Greg Shaw, fondatore dell'etichetta nel '74! Che l'invasione tricolore abbia inizio!

Recensione realizzata da Bruno Rossi

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