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Piper Not Too Late Cover
Artist: Piper
Location: Sweden
Line-up: Glen Gilbert (vocals), Martin Andersson (guitars, backing vocals), Mathias Westerdahl (guitars, backing vocals), Henrik Andreasson (bass), Ola Lindström (drums)
Album: No Too Late
Label & Pubblication Year: Demo, 2003
Tracklist: Not too late / Microbus / Force of habit / Stay tonight (live acoustic) / Losing it (home recording) / Stay tonight (home recording)
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La Svezia non è solo patria di chitarre ruggenti, di Backyard Babies e The Hellacopters, ma anche di altre succulente realtà che non seguono la filosofia scan rock. Certamente il panorama svedese trasuda musica da tutti i pori, facendomi constatare come la qualità della maggioranza delle bands in circolazione, più o meno famose, è certamente ottima. Quindi parlerei di una mirabolante associazione tra quantità e qualità. I Piper non vengono meno a questa premessa, infatti il quintetto in questione, composto dall’americano Glen Gilbert (vocals) e dagli svedesi Martin Andersson (guitars, backing vocals), Mathias Westerdahl (guitars, backing vocals), Henrik Andreasson (bass) e Ola Lindström (drums), ricalca le scene dall’estate 1998 e ci propone con quest’ultima fatica (targata settembre ’02) un pop rock di classe sulle orme di Weezer e Wannadies. Le songs qui presenti sono guidate da melodie portanti di sicuro effetto graziate dal pathos emanato dalle linee vocali di Gilbert, singer dalle indiscutibili doti canore, capace di interpretare alla perfezione le atmosfere di ciascuna song. Le chitarre vengono a puntellare ogni episodio disegnando riffs e solos in bilico fra melodia ed una palpabile elettricità mai troppo invadente, come ci dimostrano in particolare le evoluzioni insite nei pulsanti turbinii sonori a titolo “Losing it” o “Force of habit”. Songs dove tutti gli elementi sono centellinati, ragionati ed amalgamati alla perfezione in modo da giungere ad un risultato finale che lascia sbalorditi sul piano della maturità artistica. “Stay tonight” è una ballata d’amore intensa e malinconica, qui riproposta in 2 versioni differenti: la prima in veste “live acoustic” guidata unicamente dalle chitarre mentre la seconda indicata come “home recording” accompagnata dalla batteria e da una verve maggiormente elettrica. “Not too late” apre con i suoi coretti catchy e le sue ritmiche dozzinali, per poi svilupparsi tramite un buon crescendo elettrico capace di guidarci al chorus di rito. “Microbus” poggia invece su ritmiche che potrebbero ricordare vagamente i Green Day, fra chitarre elettriche ben presenti e la solita propensione alla melodia. Un’abbondante quarto d’ora d’emozionale e maturo power pop targato Piper: una band da tenere seriamente in considerazione nell’evenienza di un luminoso futuro che appare sempre più fulgido, ascolto dopo ascolto!

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.
Vote: 7,5