Pink Cream 69 Official Website
Pink Cream 69 Thunderdome Cover
Artist: Pink Cream 69
Location: Germany
Line-up: David Readman (vocals), Alfred Koffler (guitar), Dennis Ward (bass), Kosta Zafiriou (drums)
Album: Thunderdome
Label & Pubblication Year: SPV, 2004
Tracklist: The Last Stance / Thunderdome / Gods Come Together / Carnaby Road / Here I Am / That Was Yesterday / Shelter / Retro Lullaby / My Sherona / As Deep As I am / Another Wrong Makes Right / See Your Face / Carved In Stone (Bonustrack Digi-Pack) / The Edge of Sorrow (Bonustrack Japan)
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Aspettavo con impazienza questo nuovo lavoro dei Pink Cream 69, capaci di ritagliarsi un ruolo di primaria importanza nel panorama hard rock europeo grazie ad una consolidata serie di albums di elevatissima qualità. Già nel periodo Andi Deris, vocalist poi passato alle dipendenze degli Helloween i nostri avevano dato dimostrazione di tutta la loro valenza, e dopo l'innesto dell'anglosassone David Readman ed alcuni capitoli sottono quali "Change"('95) e "Food for Thought"('97), nessuno si poteva aspettare il poderoso ritorno di fiamma operato con "Electrified"('98). E' da allora che i Pink Cream 69 non sbagliano più un colpo ed anzi hanno saputo costruirsi un ben preciso trademark sonoro capace di distinguerli abbondantemente dalla miriade di bands hard rock che affollano il pianeta. "Thunderdome" non apporta novità di rilievo rispetto ai precedenti 3 lavori, ma lasciando da parte quest'aspetto, non posso fare a meno di lodare un formula che oramai rodata, continua ad essere vincente a dispetto di coloro che vorrebbero l'innovazione, quale caratteristica assolutamente centrale di un qualsiasi full-lenght. Quando, dopo il breve intro, parte il mid tempo della title track, ogni superfluo dubbio viene frugato. I Pink Cream 69 sono tornati; a dimostrarlo sono la disinvoltura artistica di Alfred Koffler alla chitarra, il refrain potente ed orecchiabile e le linee vocali di Readman, un cantante versatile e di classe. La granitica "Gods Come Togheter" assomiglia a "Seas Of Madness" estratta dal pregevole "Sonic Dynamite" ('00). "Carnaby Road" poggia su tempi medi e su di un incedere possente trovando il suo apice nella grande apertura melodica centrale, nella quale i contro cori giocano un ruolo di fondamentale importanza. "Here i am" si avvicina per alcune sue caratteristiche ai migliori Scorpions e mette in mostra un ispirato intermezzo. "That Was Yesterday" guidata dal piano di Günther Werno, in forza nei progressivi Vanden Plus, è una commovente e profonda ballad. Il sentimento, viene plasmato e trasposto in musica; virtù comune solo alle grandi bands. La vivace "Shelter" prelude alla più oscura "Retro Lullaby" mentre è puro divertimento con "My Sharona", cover dei The Knacks, che se non vado errato fu ripescata, attorno al '99, quale colonna sonora di uno spot della Omnitel. E sul finire c'è spazio per un'altra perla quale "Another Wrong Makes Right", nella quale Readman supera se stesso con un'interpretazione a dir poco magnetica, e per la ballata elettrica "See your face", capace di evocarmi il Gotthard style. La copertina di "Thunderdome" è un vero obbrobrio, ma questo non mi preclude l'opportunità di promuovere questo dischetto a pieni voti. Ed ora lasciate che i Pink Cream 69 se ne vadano in giro, ad infuocare i palchi di mezz'Europa, in compagnia degli amici Axxis…

Recensione realizzata da Bruno Rossi.
Vote: 8