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L.A. Guns Waking The Dead
Artist: L.A. Guns
Location: U.S.A.
Line-up: Tracii Guns (guitars), Adam Hamilton (bass), Phil Lewis (vocals), Steve Riley (drums)
Album: Waking The Dead
Label & Pubblication Year: Spitfire/Edel, 2002
Tracklist: Don’t look at me the way / Ok.let’s roll / Waking the dead / Revolution / The ballad /Frequency / Psychopatic eyes / Hellraisers ball / Lost in the city of angels / Don’t you cry
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I “Vampiri di Hollywood” sono ritornarti, vivi e scalpitanti, per farci smarrire l’anima in un labirinto ribollente di emozioni forse mai così vere e profonde fino ad ora! La base street rock degli ‘80s viene lacerata da contaminazioni più heavy (già in misura minore visibili sul precedente “Man on the moon”) e dall’attitudine forse più decadente e allo stesso tempo incazzata di sempre! Evidente la maestria di saper avvolgere ogni singola song con una ben precisa identità, spaziando dal lento da brividi “The ballad” allo sparato e potente punk-rock di “Psycopathic eyes”. Ancora una volta non ci sono parole per descrivere un Tracii Guns incontenibile, in evidente stato di grazia, capace di disegnare scenari distanti e diversi tramite le sue evoluzioni chitarristiche, risultato di una mistura perfetta fra tecnica di ottimo livello e superbo feeling. Senza fiato ci lascia la voce bastarda di Phil Lewis nelle sue interpretazioni vere, malate, sporche, sempre sofferte e tremendamente capaci di trasmettere quel vecchio calore chiamato sentimento, così difficile da incontrare fra i vicoli musicali odierni! Di rilievo le prestazioni del nuovo entrato Adam Hamilton (ex-Joe 90 e No9) al basso e dell’incandescente batterista di sempre Steve Riley! La title-track mostra, il lato più cattivo della band, fra ritmiche squadrate di stampo heavy illuminate, soprattutto nel refrain, da un inusuale Lewis alle prese con un cantato mai così gridato e grintoso! Su questo piano si collocano pure la iniziale e squassante “Don’look at me that way”, la seguente “Okay let’s roll”, ispirata agli attentati dell’11 settembre 2001, ed “Hellraiser ball”. “Frequency” gioca sul contrasto fra aggressive parti rock, un refrain acido e divagazioni psichedeliche. “Revolution”, “Don’t you cry” e “Lost of the city angels” sono songs più rilassate e vicine al repertorio classico degli L.A.Guns, in bilico fra una discreta dose di potenza ed elementi melodici street glam rock oriented. La produzione dell’album poi è davvero ottima grazie all’apporto di Andy Johns (Rolling Stone, Van Halen, Led Zeppelin)! “Waking the dead”: eterogeneo, sofferto, scapestrato, trascinante, cattivo, incredibilmente emozionante, più semplicemente: imperdibile!

Recensione Realizzata da Bruno Rossi.
Vote: 8