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Iggy Pop Skull Ring Cover
Artist: Iggy Pop
Location: Muskegon, Michigan, U.S.A.
Album:

Skull Ring

Label & Pubblication Year: Virgin Records, 2003
Tracklist: Little Electric Chair/ Perverts In The Sun / Skull Ring / Superbabe / Loser / Private Hell / Little Know It All / Whatever / Dead Rock Star / Rock Show / Here Comes The Summer / Motor Inn / Inferiority Complex / Supermarket / ‘Til Wrong Fils Right / Blood On Your Cool
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Grande ritorno per James Newell Osterberg al secolo Iggy Pop, classe 1947, una delle poche vere leggende del rock ancora in grado di non farci rimpiangere il glorioso passato. A distanza di due anni dall’ottimo “Beat ‘em Up”, Iggy torna alla carica con i 16 brani di “Skull Ring”, in cui si fa accompagnare da varie bands: Sum 41, Green Day, dagli hardcore-rappers Peaches e soprattutto, in 4 brani, richiama a se i fratelli Ron e Scott Asheton, suoi vecchi compagni negli Stooges! L’album suona piuttosto eterogeneo, ma a prevalere sono le sonorità sporche e ruvide tipiche di quest'ultima band, in particolare i brani scritti con i suoi vecchi "parterns in crime" (“Little Electric Chair”, la title track, la sguaiata “Loser” e la grandiosa “Dead Rock Star”) ci riportano indietro ai tempi di “Raw Power”: abrasivi, ruvidi, ultracarichi di watts, composizioni nelle quali Iggy sputa rabbia come ai vecchi tempi, davvero 4 ottime songs! Altri vertici dell’album sono la potentissima “Superbabe”, un autentico schiacciasassi che non avrebbe sfigurato su “Instict” (l’album in assoluto più heavy dell’”iguana”) e il singolo “Little Know It All” (scritta assieme ai Sum 41) in cui Iggy sfida i Backyard Babies sul loro terreno preferito: heavy rock’n’roll potente ma dal ritornello estremamente catchy. Sorprendente “Private Hell”, uno dei due brani scritti in cooperazione con i Green Day, basato su di un hard rock “saltellante” che ricorda la storica “The Passenger”. “Motor Inn” è invece un brano estremamente semplice, incentrato su di un unico giro di chitarra ripetuto per tutta la canzone, ma talmente energico e trascinante da rendere più che plausibile un salutare stato di esaltarzione! “Skull Ring” è un capolavoro quindi? Beh, non proprio, nella seconda metà il dischetto ha qualche cedimento: “Rock Show” è un polpettone elettronico-rap che Iggy ci poteva risparmiare, così come l’insulsa e prolissa “Here Comes The Summer” ed il vergognoso pop/punk di “Supermarket” (l’altro brano scritto con i Green Day: qui il loro contributo si sente, purtroppo!). Tuttavia a parte questi 3 incidenti di percorso "Skull Ring" si mantiene su livelli altissimi e nel finale ci riserva altri colpi da K.O. inferti dalla bellissima introspezione di “Inferiority Complex” e da “Blood On Your Cool”: il brano più heavy metal del cd (non prendetemi per pazzo, ma il refrain mi ricorda qualcosa degli Iron Maiden!). Come dire, gran bel lavoro, bravo Iggy!!!

Recensione realizzata da Andrea Zazzarini.
Vote: 8