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American Heartbreak You Will Not Be Getting Paid $ Cover
Artist: American Heartbreak
Location: U.S.A.
Line-up:

Lance Boone (vocal), Billy Rowe (guitar), Adam X (guitar), Michael Butler (bass), Erik Lannon (drums)

Album: You Will Not Be Getting Paid $
Label & Pubblication Year: Perris Records, 2003
Tracklist: I Wish You Were D.E.A.D. (Live) / Rotten Apple (Live) / Supertar (Live) / Brain Vacation (Live) / Angeline (Live) / Another Wasted Day (Acoustic) / Come On, Come On (Acoustic) / Dead At 17 (Acoustic) / Outfit (Acoustic) / Postcards From Hell (Acoustic) / Methadone Baby / Richey James / Wishing Well / Another Waysted Day / Condemned / Nobody Likes Me
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Con immenso piacere ho modo di occuparmi di "You Will Not Be Getting Paid $", ultima uscita per Perris Records, degli American Heartbreak, punk hard rocker band proveniente da San Francisco, che vede fra le sue file Mr.Billy Rowe, chitarrista fondatore dei leggendari punk glam rockers Jet Boy, autori di 2 dei miei albums preferiti di tutti i tempi ovvero "Feel The Shake" ('89) e "Damned Nation" ('90). Il dischetto in questione contiene 5 songs registate dal vivo, 5 songs in versione acustica e il remix del primo Ep degli American Heatbreak titolato "What You Deserve", uscito originariamente nel '97. Ad aprire è "Wish You Were D.E.A.D" estratta dal 7" "Please Kill Me" ('99) uscito per Pelado Records e poi ripresa sul full lenght "Postcards From Hell" ('01). Ci troviamo così subito di fronte ad una buona scarica di adrenalina, con la batteria di Erik Lannon sugli scudi e le chitarre pronte a prodursi in gustose digressioni soliste. "Rotten Apple", ripresa, se non vado errato, dallo split cd con i Libertine titolato "You Can't Kill Rock'n'Roll" ('01), è una fottuta e contagiosa cavalcata, dall'andamento punkeggiante, munita di un refrain fiero e diretto. Goduria allo stato puro! Lo sballo continua con la veloce e breve "Superstar", sommersa dai fagorosi applausi del pubblico, prima di lasciare spazio alla spassosissima "Brain Vacation". Per dovere di cronaca entramnbe le songs sono presenti su "Postcards From Hell". Lance Boone, annuncia che dall'esibizione della band sarà tratto un live records, i fans tornano a farsi sentire e a partire è, con mia grande sorpresa, "Angeline", una songs che mi fa scervellare sulla sua provenienza. Ragazzi se c'è ancora qualche neurone funzionante, allora si tratta di una canzone ripresa dallo split 7" con i Toilet Boys del 2000 stampato in sole 600 copie. Song di classe con il suo flavour melodico d'ispirazione power pop. Così, con i ringraziamenti e la bonanotte di Boone si conclude il primo terzo del CD, con una registrazione live soddisfacente, che lascia intatto il potenziale live della band. Il secondo terzo del CD propone, come già preannunciato, gli American Heartbreak alle prese con la dimensione acustica. La band sembra trovarsi a perfetto agio, così, le loro tipiche aperture alla melodia, vengono maggiormente sottolineate, e le sorprese non sembrano mai finire con la ripresa della ritmata "Come On, Come On", cover dei Cheap Trick, ed il buon rifacimento di "Outfif"; song rubata agli Starz di "Coliseum Rock" ('78). Comunque, in questo frangente la mia song preferita è la commovente "Dead At Seventeen", esternata con vibrante rabbia dalla voce, a tratti catramosa, di Boone. Pensate un pò se l'ultima parte di "You Will Not Be Getting Paid $" risultasse la migliore dell'intero album. E si, è proprio così, perchè da "Methadone Baby", passando per "Richey James" fino a "Nobody Likes Me" non c'è più un attimo di tregua. 6 songs dirette, semplici, ma capaci di fissarsi nella mente grazie alle loro perfette armonie iper catchy. Bhe, se non conoscete gli American Heartbreak questa è una occasione, da non farsi sfuggire, per accaparrarsi in un solo colpo un Ep, oramai fuori stampa, accompagnato da un'altra manciata di songs di buona caratura. Se invece già conoscete questi tremendi ragazzi, sapete benissimo che la loro miscela esplosiva non lascia scampo, per cui, prima che il cuore vi vada in mille pezzi, procuratevi questo maledetto dischetto!

Recensione realizzata da Bruno Rossi

Vote: 8