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Only Crime To The Nines Cover
Only Crime
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Salve Exploders! Abbiamo appena intervistato gli Only Crime, super gruppo formato da Russ Rankin dei Good Riddance e che vede fra le proprie file anche Bill Stevenson (Black Flag, All, Descendents), i fratelli Zach e Donivan Blair (Hagfish, Gwar) e Aaron Dalbec (Bane, Converge). La band è da poco sul mercato con l'album "To The Nines" uscito per Fat Wreck Chords, nel quale potrete trovare una forte dose di hardcore, sospesa fra tendenze passate e ambientazioni più attuali. Russ e Bill sono pronti a rispondere alle nostre domande. Scoprite cos'hanno da dire…

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Salve ragazzi e benvenuti su The Rock Explosion! Cominciamo con la storia della band: come e quando avete deciso di formare gli Only Crime? C'è un qualche significato particolare nascosto dietro questo monicker?
Russ: Stavo accarezzando l'idea di creare una nuova band dal 2001, ma qualcosa si è mosso solo durante l' estate del 2002, quando Good Riddance e Bane hanno realizzato un tour assieme. Allora ho conosciuto Aaron e poi Zach. Da quel momento è trascorso circa un anno, durante il quale noi tre siamo rimasti in contatto per telefono ed email. Poi anche Bill si è deciso a entrare nella band, ed è diventato il nostro batterista nel gennaio del 2003. Per quanto riguarda il nome, c'è da dire che è saltato fuori un giorno tra l'autunno e l'inverno del 2003, ma solo dopo una lunghissima discussione, durante la quale sono stati proposti davvero centinaia e centinaia di possibili monickers. Alla fine per la verità ha vinto Pete (dei Bane) che ha suggerito Only Crime. Non credo nasconda alcun significato o doppio senso, almeno per quanto ne so.

Gli Only Crime possono essere considerati una priorità o sono solo un progetto parallelo a Good Riddance, Descendents e All?
Bill: I Descendents in questo periodo non hanno nulla che bolla in pentola, e non hanno nemmeno un tour in programma, perciò è il momento migliore per focalizzare l'attenzione sugli Only Crime.
Russ: Per me gli Only Crime hanno di sicuro la priorità rispetto ai Good Riddance, che pur essendo una band ancora in attivo, per varie ragioni, non può più contare sull' assoluto interesse dei suoi componenti. Infatti, anche se suoniamo ancora insieme, per una serie di ragioni, nessuno di noi si sente di puntare esclusivamente sui Good Riddance.

Quali sono state le bands che hanno esercitato maggiore fascino su di voi e sul vostro sound?
Russ: Direi Sex Pistols, Sham 69, Black Flag, Adolescents e Dead Kennedys.

Parlateci un po' di questo vostro primo lavoro intitolato "To The Nines":
Russ: Volevamo creare un corpus di materiale che presentasse alcuni (se non tutti) gli elementi dell' heavy music (il punk prima di MTV) che ci ha affascinati tutti sin da quando eravamo ragazzi. Volevamo suonare qualcosa di minaccioso e potente, un po' come creare un mostro di cui avremmo a malapena saputo mantenere il controllo. Dal punto di vista dei testi, "To The Nines" risulta davvero aperto alle interpretazioni più svariate. Chi lo ascolta può ricevere emozioni diverse da ogni pezzo. Tutto dipende molto anche dal tipo di background musicale di ognuno di noi e dallo stato d'animo che ci pervade al momento dell'ascolto.

In generale qual è il procedimento compositivo che utilizzate per creare i vostri pezzi?
Russ: Uno degli aspetti più singolari di questa band è che, sebbene finora la maggior parte del materiale, almeno in forma embrionale, sia stata proposta da Zach e da me, non c'è motivo di pensare che in futuro le cose debbano restare tali. Infatti, possiamo vantare ben 5 songwriters all'interno della band, e tutti veniamo da un background musicale molto simile, per cui prossimamente le nostre creazioni saranno basate su una collaborazione sempre maggiore.

Eccoci al momento della domanda sulla vita "on the road" e sulle emozioni dei live. Cosa potete raccontarci riguardo della vostra esperienza finora? E' già accaduta qualcosa di particolarmente memorabile o qualche aneddoto divertente che vi va di condividere con noi?
Russ: Bè, gli Only Crime hanno suonato per ora solo in una manciata di shows... però restate sintonizzati per conoscere storielle e aneddoti. Finora ci siamo parecchio divertiti a prendere in giro Bill, e a tapparci il naso, perché puzza!

Bill cosa puoi raccontarci qualcosa della tua esperienza nei Black Flag?
Bill: Ero molto più giovane ed ero veramente su di giri all'idea di fare parte di una band del genere. Ho imparato tanto da Greg e da Chuck, e ho vissuto parecchi bei momenti.

Quali sono, secondo voi le principali differenze tra la scena hardcore americana dei primi anni '80 e quella attuale?
Bill: Allora il movimento si muoveva principalmente nei meandri dell'underground, e, senza l'attenzione dei media puntata, le cose nascevano in maniera molto più creativa, senza la preoccupazione di diventare famosi, senza l'idea fissa di voler essere per forza popolari.

Di recente molti mostri sacri del punk hanno deciso di riformare le originarie le line-up. Cosa pensate di questo fenomeno? E in particolare, qual è la vostra opinione sulle reunion di Stooges, MC5 e New York Dolls?
Bill: Ho avuto modo di vedere in azione gli MC5 e sono stati grandi. Gli Stooges mi sono sembrati più spenti, mentre non ho ancora visto i New York Dolls. Per come la vedo io, tutto dipende da quali sono le ragioni che ti spingono a fare una reunion, e soprattutto, da come riesci a presentare l'evento.

Ho scoperto che per molti il nu-metal è il moderno hardcore, ma personalmente non mi trovo d'accordo. Voi cosa ne pensate?
Russ: Non so cosa sia il nu-metal. E nemmeno me ne importa. Posso solo dire che noi non indosseremo esclusivamente roba nera e non ci dipingeremo la faccia col make up. Personalmente non sono mai stato un grande fan del metal, a parte l'eccezione di Slayer, Metallica e Killing Time.

Ad agosto suonerete al Warped Tour, un festival molto importante. Potete spiegare di cosa si tratta ai nostri lettori?
Bill: Il Warped Tour è un evento molto importante, ma anche parecchio divertente. Mi piace l'atmosfera dei festival.
Russ: Il Warped Tour ci aiuterà a farci conoscere su vasta scala, ad attirare l'attenzione dei network e soprattutto a collaborare con altre bands.

Ok ragazzi, grazie per la disponibilità, l'intervista si chiude qui. Ma se aveste ancora qualcosa da dire ai nostri Exploders, eccovi lo spazio giusto!
Russ: Grazie a voi per il supporto e speriamo di riuscire a toccare anche l'Europa nel tour di quest'anno!

Intervista realizzata da Bruno Rossi
Traduzione e supervisione di Margherita Realmonte

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