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Emil Bandera Smelly Boggs
Smelly Boggs

Direttamente dal pianeta Death SS e Smelly Boggs ecco giungere su The Rock Explosionun impegnatissimo Emil Bandera, uno dei chitarristi piu carismatici della nostra penisola. Ecco a voi il resoconto di questa interessante chiacchierata...

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Allora Emil, "Humanomalies" è la conferma che ogni album dei Death SS non è mai uguale al suo predecessore. Come si è sviluppata l’evoluzione del sound della band dal precedente “Panic” alle sonorità attuali?
Si, dici bene, ogni album dei Death SS non è mai uguale al precedente ed è giusto che sia così, non ci è mai piaciuto riproporre le stesse cose ogni volta, c'è il rischio di fossilizzarsi, stesso discorso vale dal vivo: nuovo disco, nuovo palco, nuove scenografie, coreografie etc... Il disco è nato nel nostro studio, siamo partiti creando prima di tutto la struttura dei brani per poi passare ai vari arrangiamenti, loops campionamenti etc.. Abbiamo fatto una ricerca molto approfondita sui suoni, sull'elettronica, arrangiamenti per rendere il lavoro il più attuale e moderno possibile. La collaborazione con i nostri produttori e l'aver registrato l'intero album a Los Angeles ha dato a quest'ultimo quell'originalità e americanità che mancava.

Sulla copertina del disco, al posto di "Death SS", compare "In Death Of Steve Sylvester", il vostro nome per esteso. Ti va di parlarmi delle motivazioni che hanno portato a questa scelta?
C'è un duplice motivo che ci ha portati a questa cosa: per primo c'è il solito problema della doppia "s", sai in alcuni paesi esistono delle leggi governative che proibiscono di commercializzare prodotti che portino come logo le “ss”. Il secondo è legato all'artwork che accompagna l'album, come avrete ben notato lo stile è quello circense usato negli anni 30, quindi utilizzare il nome per esteso ci è sembrato più adatto perchè ricorda molto i banner dei cartelloni pubblicitari usati dai circhi di quell'epoca.

L’artwork del disco è curatissimo e di altissimo livello, corredato da 15 dipinti, uno per ogni brano, ad opera di James Hogg. Com’è nata questa collaborazione?
Giusto, sono 15 dipinti eseguiti a mano dal grande Hogg che ha fatto sicuramente uno splendido lavoro e non ammetto obiezioni! So soltanto che Steve e James sono amici di vecchia data, si sentono e si vedono spessissimo, non saprei dirti altro su come è nata questa collaborazione, si conoscevano già molto prima che entrassi a far parte della band, mi spiace ma non so altro...

E’ innegabile che nei vostri ultimi lavori l’uso dell’elettronica è aumentato notevolmente. Personalmente ritieni questa la frontiera musicale più innovativa degli ultimi anni?
Prima di tutto la musica non ha frontiere, ci sono ottime bands al giorno d'oggi che non fanno alcun uso di computers, elettronica etc. e non hanno niente da invidiare a chi invece di queste cose ne fa un utilizzo spropositato. Sicuramente l'uso dell'elettronica da quel tocco di colore ed originalità in più al sound, ma è anche vero che ultimamente c'è stato un grosso ritorno al suono pulito, analogico, non filtrato, quindi non saprei cosa rispondere, le cose cambiano di giorno in giorno quindi la parola innovazione è un termine molto fine a se stesso.

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Sul disco precedente vi siete cimentati con una cover degli Agony Bag, mentre stavolta siete alle prese con i Rolling Stones. Perché proprio loro, e perché proprio "Sympathy for the devil"? Inoltre mi sembra che quando siete alle prese con una cover, pur mantenendo un certo legame col suo spirito originario, vi piace rileggerla e rielaborarla proprio alla maniera di una song dei Death SS, insomma…chi non sapeva che Rabies Is A Killer era una cover, non avrebbe fatto molta fatica a classificarla come una canzone del vostro repertorio. Ti sembra giusta questa mia affermazione?
L'idea di Sympathy for the Devil è nata dal nostro produttore, ci ha proposto il brano, ci è piaciuto l'arrangiamento ed abbiamo deciso di metterla nell'album, comunque quello che dici è giustissimo, non ci è mai piaciuto ripetere a pappagallo una cosa come invece fanno molti altri, in ogni song che facciamo: inediti, singles, remix, cover etc. vogliamo che l'essenza ed il sound dei Death SS sia onnipresente. Per questo cerchiamo sempre di riarrangiare le songs alla nostra maniera.

Ci puoi raccontare esattamente le modalità del tuo ingresso in seno ai Death SS?
Anno 1995, suonavo con diverse cover bands nei vari locali e disco pub Toscani, era il periodo che i Death SS cercavano un nuovo chitarrista ed io ero molto amico di Freddy Delirio, all'epoca tastierista della band, che mi seguiva con molta attenzione in quasi tutti i locali. Mi ricordo che una sera con lui c'era anche l'ex batterista Ross Lukather, l'ingaggio è nato proprio in quel frangente: mi chiesero se volevo entrare a far parte dei Death SS e naturalmente risposi “sI”!! Da li in poi è tutta cronaca pressochè attuale.

Oltre che nei Death SS, militi anche in una formazione glam come gli Smelly Boggs…Riesci sempre a conciliare gli impegni con le due bands o qualche volta ti sei trovato in situazioni un po’ difficili da gestire?
Devo dirti che ho anche una cover band ed ultimamente ho formato con dei ragazzi di Milano un tributo ai Motley Crue, che dire, conciliare le cose a volte può risultare ostico, però in genere riesco sempre a far tutto, chiaramente la priorità assoluta sono sempre i Death SS ed i ragazzi che suonano con me negli altri gruppi lo sanno benissimo. Devo dire che non mi sono mai ritrovato di fronte a grossi problemi, c'è da lavorare un casino questo è vero, però mi diverto tantissimo e faccio tutto molto volentieri.

A mio modo di vedere gli Smelly Boggs non sono una realtà molto distante dai Death SS! Intendo dire pure se musicalmente distanti i Death SS inglobano un’immagine rinconducibile al grande Alice Cooper e quindi ad alcuni stilemi glam, che ricorrono anche negli Smelly Boggs! Come ti trovi a lavorare con Steve Sylvester e onestamente in quale dei 2 gruppi risiede la vera anima di Emil Bandera?
Hai perfettamente ragione, le influenze glamour risiedono in entrambe le formazioni, anche Steve proviene dal Glam, magari quello più anni '70 di Sweet, T.Rex, Slade... mentre io quello 80's dei Motley Crue, L.A. Guns etc.. Per altro ti dico che non ho preferenze, suono molto volentieri sia con i Death SS, che preferisco per alcune cose, che con gli Smelly, che preferisco per altre.

Emil, quando potremo ascoltare un nuovo album degli Smelly Boggs? Avete già del nuovo materiale pronto o dovremo aspettare ancora un bel po’? Hai qualche anticipazione da farci in proposito?
Materiale ne abbiamo parecchio, il problema è trovare il tempo per riuscire ad organizzarlo come si deve, siamo purtroppo tutti molto impegnati e non ce la facciamo a trovarci spesso per mandare avanti la cosa, mi sa che andremo per le lunghe, il genere comunque non si allontanerà molto da quello del primo disco, rock puro, graffiante ed incazzato al 100%.

Ricordo che una sera in occasione del tour di "Panic", se non vado errato, ti vidi in opera assieme ai Death SS al Thunder Road di Codevilla! Rimasi positivamente impressionato dai tuoi assoli e mi parve di riscontrare una certo gusto hard rock ben assimilato comunque nella proposta musicale ben più complessa dei Death SS! Quali sono i tuoi idoli, quali sono i chittarristi che ti hanno influenzato?
Grazie per i complimenti, i miei idoli nonché le mie muse ispiratrici corrispondono ai nomi del mitico Randy Rhoads, non c'è stato più nessuno con il suo gusto ed il suo trasporto emotivo, continuo con Jake E. Lee, George Lynch e Steve Stevens, è grazie a loro se oggi anche io suono uno strumento e faccio dischi, ce ne sono anche altri, ma a questi in particolare debbo davvero tanto.

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A che età hai deciso di prendere in mano la chitarra e c’è qualche evento o qualche song che ti ha spinto a farlo? Hai compiuto studi particolari o la tua formazione è stata prevalentemente da autodidatta?
Ho cominciato a suonare una decina di anni fa, vidi a casa di un mio amico una VHS di Ozzy Osbourne con alla chitarra il mitico Jake E. Lee, rimasi folgorato e decisi in tempo zero che anche io volevo imparare a suonare la chitarra. Per lo studio posso dirti che sono autodidatta al 100%, tutto quello che ho imparato è frutto del mio sacrificio e passione per lo strumento.

Vuoi dare qualche consiglio ai chitarristi alle prime armi che li aiuti a emergere dalla difficile situazione italica? Puoi elencare la strumentazione che sei solito utilizzare o comunque quella alla quale sei più legato?
Il mio consiglio spassionato a tutti i musicisti è questo: "Suonate prima di tutto per voi stessi e poi per gli altri e cercate sempre di dare un significato ad ogni singola nota". La mia strumentazione sia in studio che live è la seguente:
1 Testata ENGL 150W Signature R. Blackmore + 2 4x12 Engl Speakers;
1 Testata Mesa Boogie Single Rectifier 50 Solo Head + 2 4x12 Marshall Speakers;
Chitarre Gibson, ESP, Ibanez;
Sofisticato sistema rack più vari pedali.

Che cosa proponi dal vivo con la tua cover band? E più in generale vuoi approfondire il discorso sulla Crue tribute band? Hai in previsione qualche nuovo progetto o collaborazione?
Il genere proposto dalla mia cover band è un best Hard Rock anni 70 e 80, in più sto preparando con dei ragazzi di Milano una Motley Crue tribute band, il gruppo si chiamerà "The Four Skins" e suoneremo per la prima volta al Transilvania live Venerdì 10 Gennaio 2003, per adesso non c'è altro.

Che ne dici del fenomeno rock’n’roll scandinavo gente come The Hellacopters, Backyard Babies, Hardcore Superstar stanno riscuotendo un buon successo? Ti è capitato di ascoltare qualche cosa di loro?
Sì, certo li conosco bene, sinceramente quel tipo di rock lo lascio molto volentieri a tutti gli scandinavi, non è che mi esalti più di tanto anche perchè mi sembra che siano lontani anni luce da quello che è il vero rock 'n' roll, come attitudine, impatto etc..

Emil ti è capitato per caso di leggere "The Dirt", la biografia dei Motley Crue? Se si che ne pensi di tale pubblicazione e c’è qualche scena che ti ha colpito in particolare?
Certo, penso che sia un bel documento, comunque sono sicuro che molte cose siano state inventate per ovvi motivi che non sto ad elencare, per le scene non saprei, ce ne sono così tante che non so quale scegliere sinceramente.

Spazio libero concludi come meglio credi! Grazie per la disponibilità!
Ringrazio tutti quelli che ci hanno sostenuto e mando a fare in culo quelli che invece non l'hanno fatto!!

Intervista realizzata da Bruno Rossi e Tony Aramini.

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